dilluns, 24 de setembre del 2007

Lume e luce, e raggio e specchio

S’elli è che questo raro non trapassi,

esser conviene un termine da onde

lo suo contrario più passar non lassi;

e indi l’altrui raggio si rifonde

così come color torna per vetro

lo qual di retro a sé piombo nasconde.

Or dirai tu ch’el si dimostra tetro

ivi lo raggio più che in altre parti,

per esser lì refratto più a retro.

Da questa istanza può deliberarti

esperïenza, se già mai la provi,

ch’esser suol fonte ai rivi di vostr’arti.

Tre specchi prenderai; e i due rimovi

da te d’un modo, e l’altro, più rimosso,

tr’ambo li primi li occhi tuoi ritrovi.

Rivolto ad essi, fa che dopo il dosso

ti stea un lume che i tre specchi accenda

e torni a te da tutti ripercosso.

Ben che nel quanto tanto non ti stenda

la vista più lontana, lì vedrai

come convien ch’igualmente risplenda.


Paradiso, canto II (85-105)


Lojuli

1 comentari:

Juli ha dit...

Però, nano. Què ho has escrit amb un miniordinador, això? A veure si et compres un PC que faci la lletra més grossa, que no s'hi veu ni pijo.

I que dimnonis t'empatolles del specchio i de la luce i de la lume?

Juli